Caro MangaNello (ognuno ha l'alias che si merita) hai talmente poco senso
"dimostrasse" che tua madre è vergine, tu ci crederesti.
macrobiotica e quindi ideologica. Al contrario la verità è che la nostra
storia, la nostra origine antropologica è strettamente legata al latte. Noi
siamo tutti pronipoti di pastori. Tutti i popoli. Basti solo ricordare
molto ce ne vuole più di 1 litro e mezzo per 500 g di miglio decorticato.
Deliziose crocchette mangiate anche di recente). Il contorno era di legumi,
verdure e semi oleosi. Un piatto perfetto, oltreché squisito.
ricotta. La famosa placenta di cui ci dà la ricetta Catone era un timballo
di lasagne farcito di ricotta. I contadini usavano bere latte aromatizzato
di crescione. Sul mercato si trovavano perfino latti oggi rari o scomparsi,
da quello di asina a quello di cagna... Questo per dire quanto gli antichi
raro). Il piatto montanaro greco per eccellenza, Paese che ha preso la
regredita ad antipasto col nome di zaziki.
Senza contare le migliaia di formaggi.
che non sono abituate a consumarlo. Ma intanto la Natura ha dato il suo
http://love-lacto-ovo-vegetarian.blogspot.com/2009/09/e-la-natura-10-mila-anni-fa-dette.html
essere inconsistente. L'Uomo ha dovuto provare di tutto per saziare la fame,
vero procedimento "per prove ed errori". Non esiste infatti un cibo per
l'Uomo in senso biologico, ma solo antropologico. Vedi tuttii i cibi
agronomi sperimentali: crearono anche i broccoli... inesistenti in Natura.
che non esiste, ma il meno peggio esistente sulla Terra. Il cibo dunque è
alimenti, e non solo per quelli inquinati).
negativa. Anche le carote e le verdure verdi contengono beta-carotene che,
importante il numero di cancro. Mentre nella normale dieta, nel cibo è
anti-cancro.
protettiva.
Le scienze vanno collegate tra loro, e con intelligenza. Uno scemo sulla
andare per la tangente e dedurne cose sbagliatissime.
E ricordati sempre che il cibo è storia, antropologia.
originata dal latte) ha portato. Te la senti? Perché noi Uomini col latte
l'Architettura, perfino la Gioconda. Insomma tutta la nostra vita. Non puoi
l'ultimo mangostano importato oggi. E' da stupidi.
Post by Manga'Nellohttp://www.paleodieta.it/latte.htm
Latte e derivati. Qualcosa di importante che è bene sapere. Da articoli di
vari autori.(I links in questa sezione non sono necessariamente in accordo
con le informazioni qui fornite. La decisione è Vostra personale).
SIAMO UOMINI O VITELLI?
"Fino a due anni i bambini dovrebbero essere alimentati con latte materno.
Dopo i due anni, dimenticate ogni tipo di latte!". Questa vera e propria
bomba e stata fatta recentemente esplodere dal celeberrimo dottore
Benjiamin Spock, padre della moderna pediatria. Il suo libro "Baby and
child care" ha venduto ben 40 milioni di copie in tutto il mondo,
affermandosi come il vangelo dello svezzamento e della cura di neonati e
bambini. Oggi Spock, che aveva sempre consigliato il latte vaccino, ha
radicalmente cambiato idea, abbracciando le tesi che da anni molti medici
ed esperti (nonché vegetaliani, macrobiotici ed igienisti) propugnano: il
latte vaccino fa male, soprattutto in fase di crescita, perché può
provocare molte deficienze immunitarie e disturbi vari, tra cui l'anemia,
allergie e persino un insufficiente sviluppo cerebrale. Spock, dunque, si
trova ora fianco a fianco col Prof. Frank Oski, direttore del Reparto
Pediatrico della prestigiosa John Hopkins University di Baltimora ed
ex-presidente della Societh Americana per le ricerche in pediatria, che in
molti libri (tra cui il provocatorio "Non bere il tuo latte") sta da molti
anni sta facendo una crociata anti-latte di mucca.
L'immagine del bianco alimento, descritto come cibo perfetto per bambini e
anziani, sta vacillando.
Il rapporto preparato per la Conferenza Internazionale sulla Nutrizione
FAO/OMS riporta testualmente: "all'allattamento al seno viene
universalmente riconosciuto un ruolo di primaria importanza per garantire
il migliore stato di nutrizione del bambino e per prevenire importanti
malattie dell'età pediatrica (affezioni gastrointestinali, allergie,
obesità, ecc.)". Dice inoltre che "dopo i due anni di età si osservano,
con notevole frequenza, le stesse errate abitudini alimentari
riscontrabili nella popolazione adulta, caratterizzate da un eccesso di
proteine e grassi animali"
L'uomo è l'unico animale che continua a nutrirsi di latte anche dopo lo
svezzamento. Che sia il desiderio di non diventare mai adulti? Molti
pensano che da sempre l'uomo abbia consumato il latte di mucca, dandolo
persino a neonati e bambini. Non è affatto cosi. Fino a tre secoli fa
nessuno si era mai sognato di dare latte di mucca come sostituto del latte
materno, e solo negli ultimi 50 anni il consumo di latte vaccino ha
conosciuto una vertiginosa impennata, diffondendosi in tutti i paesi
industrializzati. Anticamente il latte di mucca era usato solo dai
pastori-nomadi (adulti), mentre il burro, ad esempio, veniva usato dai
Romani dell'Impero di Augusto per farne unguenti per la pelle.
Il latte umano è l'unico nutrimento del bambino (almeno cosi dovrebbe
essere) fino al completamento della prima dentizione, detta, perciò, da
latte; pertanto, l'allattamento può protrarsi anche a 2 anni circa d'età.
In realtà lo svezzamento, che può iniziare verso il 5' - 6' mese, prosegue
lento e graduale fino a rendersi totale anche verso il 15' mese ed oltre,
con varianti dipendenti da molteplici fattori.
Prima di tutto il latte di una madre sana e sempre fresco e
batteriologicamente puro, mentre ogni tipo di latte non umano deve subire
un processo di "cottura" ad alte temperature che ne distrugga gli
organismi nocivi (ma la stessa sorte tocca purtroppo anche alle vitamine).
Latte materno e latte vaccino non sono assolutamente uguali, se non nel
colore: si differenziano infatti nella composizione percentuale degli
ingredienti (essendo l'uno destinato a far crescere esseri umani e l'altro
bovini), e nella qualità di tali ingredienti (ad esempio le catene di
aminoacidi sono completamente diverse). Inoltre solo nel latte materno
sono presenti sostanze che immunizzano il neonato dalle infezioni
(soprattutto quelle respiratorie e intestinali), nonché la quantità di
fosforo esattamente necessaria al suo sviluppo cerebrale. Il "cucciolo" di
uomo sviluppa dapprima il cervello, mentre l'animale sviluppa prima la
struttura ossea. La quantità di lattosio, essenziale per lo sviluppo
cerebrale del bambino, nel latte umano e quasi il doppio rispetto a quella
che si riscontra nel latte vaccino. Questo fatto e facilmente spiegabile
se si pensa che l'accrescimento del cervello del bambino e molto più
rapido di quello del vitello. Usando il latte vaccino per alimentare i
bambini, viene quindi a soffrirne il loro sviluppo cerebrale e psichico.
Il latte vaccino contiene più del doppio delle proteine del latte umano,
ma questo non e assolutamente un vantaggio, perché come dice un vecchio
adagio "il troppo storpia": per essere tollerato dal neonato, infatti, va
diluito, pena una forte reazione di rigetto e danni renali. Riguardo alla
presunta insostituibilità del latte di mucca quale fonte di calcio (utile
allo sviluppo di ossa e denti), bisogna ricordare che i nostri progenitori
non usavano assolutamente il latte vaccino e avevano ossa e denti molto
"compatti" e ben sviluppati, come dimostrano i reperti fossili risalenti
al Paleolitico. Il fatto che le mucche producano un latte cosi ricco di
calcio si spiega facilmente tenendo conto delle necessita fisiologiche di
accrescimento dei neonati vitelli che inoltre dovranno sviluppare le
corna. Il latte materno non deve contenere più calcio del normale, perché
e quella la quantità ottimale per far crescere sano un bambino. Il latte
vaccino, dovendo servire ai vitelli, che hanno una velocità
d'accrescimento fisico notevolmente superiore a quella umana (raddoppiano
il proprio peso dopo appena 47 giorni dalla nascita, mentre il neonato
umano lo raddoppia in 180 giorni), contiene dal 3,5% al 5% di proteine,
contro l'1,2% del latte umano. Tale notevole quantità di proteine nel
latte di mucca costituisce, quindi, una autentica overdose proteica per un
essere umano. Si è cosi accertato che quando le proteine superano il
normale fabbisogno del mammifero che assume un determinato latte,
l'eccesso determina un sovraccarico per il fegato e le reni, che hanno il
compito di eliminare i prodotti del metabolismo proteico. I neonati umani,
quando non incorrono in diarree pericolose, aumentano di peso, se
allattati con latte vaccino, molto più velocemente che se sono allattati
con latte umano. Tutto ciò ostacola lo sviluppo psichico del bambino
perché blocca, almeno parzialmente, la sua capacita d'apprendere. Tale
velocità d'accrescimento e tale che il raddoppio del peso del neonato si
raggiunge non in 180 giorni ma in soli 118, tanto che all'età di un anno,
rispetto ai coetanei nutriti con latte umano, sono più pesanti di circa 2
kg e più alti circa di 5 centimetri, tutto ciò a causa dell'eccesso di
proteine del latte vaccino. I bambini che presentano disturbi
nell'apprendimento sono l'80% di quelli allattati con latte vaccino. Dato
che il bambino presenta la massima velocità d'accrescimento cerebrale nei
primi 18 mesi di vita, alcuni studiosi consigliano l'allattamento umano
almeno sino a questa età. I medici hanno riscontrato che oggi il giovane
americano, alla visita di leva, ha già concluso la crescita ossea, cosa
che solo venti anni fa succedeva sei-sette anni più tardi. Questo avviene
perché vengono alimentati fin dalla nascita con latte non specifico e con
altri cibi iperproteici.
Ma questo dato, che ad alcuni può sembrare positivo, ha invece un lato
"oscuro" preoccupante: a una accelerazione innaturale del metabolismo e
quindi ad una crescita più veloce di quella geneticamente predeterminata
si associa un invecchiamento sicuramente più rapido.
Il calcio tanto reclamizzato nel latte vaccino e in genere male assorbito
dall'uomo, perché e associato con una percentuale (relativamente) troppo
alta di fosforo (fattore inibente) e alla caseina. Nonostante ciò, nei
paesi occidentali "sviluppati" mangiamo cosi tanto da riuscire a fare
un'overdose quotidiana di calcio, il quale va a depositarsi sulle pareti
delle arterie provocando, insieme al colesterolo, l'indurimento delle
stesse oppure forma calcoli renali, o si accumula nelle articolazioni,
dando vita a manifestazioni artritiche. Il cinese medio assume appena 15
mg di calcio al giorno, eppure ha meno carie e osteoporosi dell'americano
medio, che ne ingurgita ben 800 mg.
Prodotti / Calcio contenuto (mg/100g o 100 ml)
Latte intero=119
Latte scremato=125
Emmenthal=1145
Mozzarella di vacca=160
Grana Padano=1169
Spinaci surgelati, Foglie di rapa, Cicoria da taglio=170
indivia=93
fagioli in scatola=31
Tofu=159
ficchi secchi=186
arance=49 (succo circa 100)
mandorle=240
acciughe o alici fresche=148
polpo=144
Il latte vaccino contiene una bassissima percentuale di vitamine (da un
mezzo a un decimo rispetto a quello materno). La vitamina C che recenti
ricerche dell'Università di California hanno confermato essere un potente
fattore di prevenzione antitumorale è presente in abbondanza nel latte
materno, mentre è quasi assente in quello vaccino, anche non pastorizzato.
Il latte materno è ricco di lattosio, uno zucchero che rende più agevole
al bambino l'utilizzazione delle proteine. Inoltre il lattosio migliora
I'assorbimento del calcio e, creando un ambiente acido nel tratto
intestinale, non permette il proliferare di batteri putrefattivi. Invece
il latte vaccino contiene il galattosio che, generando un ambiente
alcalino, rende possibile lo sviluppo di tali batteri, pericolosi per il
neonato. La pastorizzazione ed il normale trattamento del latte alterano
comunque le vitamine (C,E, K e tutte quelle del gruppo B) e gli enzimi,
fattori di crescita e fattori anti-rigidità.
Diversi anni fa il Dipartimento americano per l'agricoltura fece un
esperimento, allevando vitelli con latte pastorizzato. Dopo tre mesi erano
tutti morti.
Composizione del latte umano: 1,2-1,5 %di proteine, dal 3 al 5% di grassi,
dal 6,5 al 10% di carboidrati e 2% di sali: il giusto cocktail per dare al
neonato tutte le sostanze nutritive necessarie alla crescita e allo
sviluppo delle caratteristiche peculiari della specie umana. Il primo
liquido secreto dalle ghiandole mammarie della donna, subito dopo il
parto, e il colostro, ricco di proteine e lattosio, e poverissimo di
grassi. Determinante in questa prima fase la presenza di un aminoacido
essenziale, la taurina, importante per lo sviluppo del sistema nervoso
centrale e della retina del neonato, e delle immunoglobuline secretorie,
che proteggono il neonato dalle infezioni respiratorie e intestinali. Le
immunoglobuline sono totalmente assenti nel latte vaccino o in qualsiasi
latte industriale. Si e notata perciò una maggiore morbilita (cioè
tendenza a contrarre infezioni) in quei bambini allattati artificialmente.
L'uomo e l'unico animale che si nutre di uova e latte per tutta la vita,
ed e anche l'unico animale, per quanto se ne sa, a morire giovane di
sclerosi coronarica e ad ammalarsi di arteriosclerosi in età avanzata.
Danni da latte
All'inizio del Neolitico, con l'avvento dell'agricoltura e
dell'allevamento di mammiferi erbivori, venne introdotto
nell'alimentazione umana il latte dei mammiferi non umani ed i derivati di
tale latte.
Ogni mammifero produce un tipo di latte adatto solo alla propria specie.
Orbene, tra il latte umano e quello vaccino c'è un abisso! Tra i due latti
vi è la stessa differenza esistente tra una donna ed una mucca. Il latte
umano e, tra tutti i tipi di latte, quello che ha il contenuto proteico
più basso, in assoluto; ed e il più dolce.
proteine glucidi
donna 1,2-1,5 7,00
vacca 3,50 4,80
bufala 3,67 3,60
capra 4,30 5,00
pecora 4,88 5,00
asina 2,02 5,90
Il problema dei latticini e degli altri sottoprodotti animali è molto
importante, poiché essi apportano all'organismo le stesse tossine della
carne (purine, colesterolo, ptomaine), talvolta in dosi ancor più elevate.
Il latte d'oggigiorno contiene sostanze chimiche d'ogni tipo, estranee
alla normale composizione del latte e dannose all'uomo. ... Un prodotto
tossico. Il dottore S. Morini, allergolo presso l'ospedale Regina
Margherita di Roma, afferma che le sostanze allergizzanti sono in
prevalenza quelle del latte vaccino, che deve essere escluso pertanto
dalle diete di chi presenta allergie alimentari. Il dottore F. Carrier,
sostiene che la soppressione del latte e dei suoi derivati, nei casi di
asma, affezioni cutanee, di alcune affezioni dell'apparato genitale
femminile e di tumori produce sempre risultati positivi ed in molti casi
addirittura clamorosi.
Un danno provocato da uno dei derivati del latte vaccino, lo yogurt, è la
cataratta. In alcune zone dell'India dove lo yogurt si consuma
abbondantemente e quotidianamente la cateratta è molto diffusa. Sembra che
il galattosio in alte dosi favorisca la cataratta e lo yogurt è un
alimento tra i più ricchi in galattosio. Alcuni ne contengono sino al 24%.
Il latte negli anziani è controindicato anche per il calcio contenuto, che
si configura nettamente come un fattore di fatica e di esasperazione
funzionale della mucosa vasale e cardiaca, ed è promotore di
arteriosclerosi e di accidenti vascolari. Molti anziani viaggiano verso la
tomba su un mare di latte. Nel latte vaccino il calcio è presente nella
misura di ben 175 milligrammi in 100 grammi di prodotto (calcio espresso
come ossido di calcio). Tale eccesso di calcio, paradossalmente, impedisce
proprio l'assorbimento del calcio stesso, come del resto è comprovato da
sintomi di rachitismo presenti in bambini nutriti con latte vaccino. E' un
luogo comune ritenere che il latte vaccino sia indispensabile proprio per
rifornirsi di calcio; i nostri antenati, prima della domesticazione degli
erbivori da latte, avevano scheletri del tutto normali, come dimostrano i
reperti fossili. Al microscopio polarizzatore una sezione ossea di un uomo
di Neandertal evidenzia una struttura più elastica e resistente di quella
di un uomo moderno, consumatore di latte vaccino, che presenta invece
alveoli grandi in un osso duro e quindi fragile. Nei lattanti e negli
adulti che assumono latte vaccino si è potuta constatare una eccessiva
eliminazione di calcio con le urine, dovuta al forte contenuto proteico
del latte di mucca. Presso l'Istituto della Nutrizione dell'Università del
Wisconsin, dopo lunghe ricerche si è constatato che si elimina più calcio
di quello che se ne ingerisca consumando cibi ricchi di proteine. Il latte
vaccino è legato alla caseina che impedisce l'assorbimento del calcio,
inoltre la maggioranza dei consumatori di latte e di formaggi fa uso di
prodotti pastorizzati, omogeneizzati o comunque lavorati e tutte queste
tecnologie degradano il calcio rendendolo difficilmente assimilabile. Per
avere calcio a sufficienza basta mangiare verdura a foglia verde, frutta,
frutti secchi, che ne contengono abbastanza per i bisogni umani.
Nel latte umano i grassi sono prevalentemente polinsaturi (acidi utili
contro l'arteriosclerosi), mentre nel latte vaccino prevalgono i grassi
saturi (causa di colesterolemia e arteriosclerosi). Nel latte vaccino vi è
una prevalenza di caseina, mentre nel latte umano prevale la
lattoalbumina. Un'indagine durata 30 anni in Scandinavia ha dimostrato gli
innegabili legami tra l'assunzione di latte vaccino e l'insorgere
dell'artrite. Il formaggio, a parte la carne, è molto probabilmente il
peggiore alimento oggi esistente, l'alimento più negativo per la salute
umana, è un deposito finale (una sorta di discarica) di tutti i farmaci
somministrati alle mucche, degli additivi di dubbia innocuità, dei
diserbanti che passano nel corpo delle mucche, e poi nel latte, a mezzo
dei foraggi e delle granaglie che vengono dati per alimento. Non c'e da
meravigliarsi se qualche studioso ha detto che il formaggio oggi in
commercio è ai "limiti della tossicità". Un alimento killer. Il latte in
polvere si ottiene sottraendogli l'acqua di costituzione, cioè
essiccandolo. ... Uno studio condotto nel 1979 dall'università di Berkley
in California trovò che il triptofano, che è un aminoacido presente nel
latte vaccino e nei suoi derivati, stimola abnormemente la ghiandola
pituitaria accelerando l'invecchiamento del corpo. Il dottore L.B.Franklin
( Università della Columbia inglese) condusse uno studio su 1500 donne che
presentavano noduli benigni al seno, tutte grandi consumatrici di formaggi
e altri derivati dal latte. Il latte vaccino contiene un ormone,
l'estradiolo, che promuove la rapida crescita dei vitelli. Il dottore
Franklin dimostro che era tale ormone a provocare i noduli mammari,
infatti quando queste donne eliminarono completamente i prodotti del
latte, guarirono nella misura dell'85% di esse.
Fatti e misfatti della BANDA DEL LATTE
Notizie sul latte o latticini adulterati o infetti, preoccupano gli
abituali consumatori del bianco alimento. Questo è tanto più sconvolgente,
per i grandi e piccoli bevitori, in quanto il latte di vacca ha una solida
patente di alimento sano, naturale, addirittura indispensabile alla
crescita (ma qualcuno lo sa che grandi civiltà si sono sviluppate e sono
fiorite senza l'aiuto di una sola goccia di latte?). Questa patente, per
effetto automatico di "traslazione", "garantisce" anche i vari derivati
(latticini, burro, panna, formaggi freschi e stagionati, yogurt) e, grazie
alla pubblicità, madre delle più assurde e incrollabili convinzioni
indotte, viene estesa a un'infinita quantità di prodotti nella cui
preparazione è stato utilizzato latte, burro, oppure yogurt.
Meno ovvio e molto più "eversivo" raccontare come il consumo esagerato di
latte e derivati in questi ultimi decenni (in pratica dal secondo
dopoguerra) sia indissolubilmente legato alle cosiddette malattie della
civiltà. Ormai, l'abbiamo detto anche in precedenza, a tutti i livelli (a
cominciare dall'Organizzazione Mondiale per la Sanità) si riconosce che
l'overdose proteica che abbiamo fatto nell'ultimo cinquantennio non ha
portato altro che una preoccupante proliferazione delle malattie
degenerative, che sono poi quelle che affliggono l'uomo moderno, "ricco" e
industrializzato, rivelandosi in assoluto le principali cause di mortalità.
Fra i danni da overdose proteica (tenetevi forte) può essere inclusa anche
la famigerata osteoporosi, malattia sociale che colpisce strati sempre più
estesi di popolazione. A torto si è creduto (ispirati soprattutto
dall'aggressiva propaganda dell'industria lattiero-casearia) che le ossa
fatalmente perdano calcio perché non ne assumiamo abbastanza col cibo. Per
anni, allora, tutti a consigliare dosi massicce di latte e derivati perché
"tanto ricchi dell'indispensabile calcio". Oggi gli addetti ai lavori
(almeno quelli aggiornati, perché di esperti che hanno studiato solo su
libri di quarant'anni fa ne circolano ancora parecchi!) sanno che un
eccesso di proteine diminuisce la capacita dell'organismo di sintetizzare
proprio il prezioso calcio. L'incidenza di osteoporosi, infatti, è massima
negli Stati Uniti, in Finlandia, Svezia e Inghilterra, paesi dove si
consumano più cibi animali (carne, latte, burro, formaggi, uova) è minima
in un paese come il Giappone dove, per tradizione, e sempre stato
rarissimo il consumo di latte vaccino e latticini (ma anche qui,
purtroppo, si registra una pericolosa tendenza a introdurre questi
alimenti nella dieta giornaliera, su modello statunitense). Da una ricerca
pubblicata già nel marzo l983 dal "Journal of Clinical Nutrition",
riguardante studi fatti su fasce di popolazione intorno ai 65 anni, si
evinceva che le donne consumatrici di proteine animali avevano una perdita
ossea del 35%, mentre le donne vegetariane solo del 7%. Inoltre nei
bambini allattati artificialmente con latte vaccino sono stati spesso
riscontrati sintomi di rachitismo
Verdura a foglia verde, frutta, frutti secchi, contengono abbastanza
calcio da poter soddisfare, se assunti correttamente, il fabbisogno umano
giornaliero.
Ma chi è che non beve latte di mucca nel mondo? Il gruppo etnico più
numeroso è rappresentato dai cinesi (un miliardo di persone, pari ad un
quinto della popolazione mondiale), poi ci sono altre popolazioni
il 90% degli abitanti di Taiwan, degli indiani d'America e degli
Esquimesi, il 70% dei Neri d'America, il 20% almeno dei Finlandesi, degli
Svedesi e degli Svizzeri, e infine molti popoli africani, i quali negli
anni passati si sono visti sommergere dalle eccedenze di latte in polvere
(spedito per "scopi umanitari" dai paesi ricchi) che ha causato vere e
proprie epidemie di dissenteria. A questi vanno aggiunti tutti i lattanti
su scala mondiale durante l'allattamento al seno, i vegetaliani, i
macrobiotici, gli aderenti alle varie scuole igieniste, la maggior parte
dei crudisti, i fruttariani e tutti quelli allergici o ai quali
semplicemente non piace.
I latticini hanno effetti di accumulo su tutti gli organi ed in particolar
modo (essendo derivati dal latte, prodotto delle ghiandole mammarie)
tendono a concentrarsi maggiormente nel tessuto ghiandolare umano e negli
organi della riproduzione. E' per questo che i più colpiti sono il seno,
l'utero, le ovaie, la prostata, la tiroide, le cavità nasali, l'ipofisi,
la coclea dell'orecchio e la zona cerebrale attorno al mesencefalo.
Raffreddori da fieno e problemi auditivi colpiscono molti consumatori di
latte e latticini, mentre, se l'accumulo avviene nei reni o nella,
vescicola biliare, si possono formare calcoli. Specie nei raffreddori
allergici, cessare completamente il consumo giornaliero di latte e
derivati porta rapidi e notevoli benefici. Ma in particolare le donne,
ancor più degli uomini, dovrebbero ridurre drasticamente o, meglio,
eliminare completamente latte, formaggi, panna e burro, perché tutti
questi alimenti, per le ragioni suddette, favoriscono perdite vaginali,
cisti ovariche e al seno, fibromi, tumori alla mammella e all'utero.
Come dimostrato da una ricerca condotta dall'Università della Colombia
inglese, è l'estradiolo, ormone presente nel latte vaccino e che consente
ai vitelli una rapida crescita fisica, ad accelerare l'ingrandimento di
noduli e cisti. Studiando 1500 donne che presentavano noduli benigni al
seno, tutte grandi consumatrici di formaggi e altri derivati dal latte, si
constatò che, eliminando questi prodotti, l'85% di esse guarì
completamente. Sempre in tema, ci sembra utile citare "La dieta di guerra
ha protetto il seno", un articolo apparso sul supplemento del Messaggero
dedicato alla salute (suppl. n.7 del 13/ 02/93), in cui si riporta che,
secondo un dato emerso da uno studio condotto in Scozia
dall'organizzazione di ricerca sul cancro "Cancer Research Campaign", le
donne nate durante la seconda guerra mondiale hanno meno probabilità di
ammalarsi di tumore al seno. Secondo questi ricercatori, la minore
incidenza del male che in Inghilterra è la principale causa di mortalità
delle donne tra i 35 e i 65 anni potrebbe essere il risultato del regime
povero di calorie e proteine animali, ma ricco di vitamine (frutta e
verdura), che le 45-50enni di oggi furono costrette a seguire dato il
razionamento di carne, zucchero e latticini. Non tutti i mali vengono per
nuocere...
Il formaggio, specie se duro, salato e stagionato, è molto difficile da
eliminare. Rimane sotto forma di acidi grassi saturi nelle profondità
organiche, come la spina dorsale, il fegato, i reni (per non parlare delle
arterie, le cui pareti interne vengono rivestite da strati di
colesterolo). Per eliminare tutti i depositi inquinanti di latticini e
formaggi ci vogliono anni alcuni calcolano ne siano necessari almeno
sette, ma tutto dipende dal metabolismo individuale seguendo una dieta
totalmente vegetariana. Meglio ancora adottare un'alimentazione
vegetariana crudista, a base di verdure e frutta fresca (da coltivazioni
biologiche, ovviamente), che accelera la depurazione. Particolarmente
preoccupante, inoltre, quanto emerse da uno studio condotto nel 1979 dalla
prestigiosa Università di Berkley in California, durante il quale si
appuro che il triptofano, un aminoacido presente nel latte vaccino e nei
suoi derivati, stimola abnormemente la ghiandola pituitaria accelerando
l'invecchiamento del corpo. Ringiovanimento e longevità, quindi, non fanno
rima con latte. A proposito di questo è bene ricordare che il latte è
veramente controindicato per gli anziani, giacché la massiccia percentuale
di calcio in esso contenuto (che, come abbiamo già detto, associato ad
altre sostanze presenti nel latte vaccino, viene difficilmente assorbito
dal nostro organismo) si configura nettamente come un fattore di fatica e
di esasperazione funzionale della mucosa vasale e cardiaca, diventando
promotore di arteriosclerosi e di accidenti vascolari, specie coronarici.
Nei lipidi del latte di mucca vi è una quantità eccessiva di acido
miristico ed anch'esso può causare alterazioni delle arterie ed
arteriosclerosi. Ma un altro dato si rivela davvero inquietante riguardo
al prodotto che beviamo oggigiorno: negli odierni allevamenti industriali,
dove le mucche sono costrette ad una gestazione continua, esse vengono
munte anche quando sono incinte e il loro latte contiene trefoni, speciali
sostanze eccito-formatrici, in pratica ormoni della vita embrionale. Il
latte vaccino oggi in commercio è ricco di questi trefoni, per cui, al suo
valore già in partenza iperplastico (promotore cioè di un rapido
accrescimento fisico), si aggiunge la forza propulsiva di queste sostanze
eccito-formatrici. Non è azzardato dedurre che quest'impeto costruttivo
abnorme (destinato a far crescere un embrione di mucca e a farlo diventare
un vitello) possa provocare moltiplicazioni improvvise, disordinate ed
incoercibili delle cellule somatiche nelle diverse zone del corpo umano.
In parole povere, riteniamo che il latte oggi in commercio è da
considerare, più che mai, potenzialmente cancerogeno. Ma, allora, perché
beviamo il latte? Prima di tutto, complice la classe medica degli ultimi
cinquant'anni, ci hanno fatto credere che fosse l'alimento "perfetto",
addirittura in grado di sostituire in tutto e per tutto il latte materno
nelle prime fasi di vita (!). Poi ci hanno anche detto che senza il latte
di mucca saremmo diventati tutti rachitici e pieni di carie, per mancanza
di calcio....
A proposito di guadagni fatti senza scrupoli, è clamoroso il caso del
siero del latte (sottoprodotto di scarto della lavorazione dei formaggi).
Di colore verdognolo e con un odore nauseabondo, alla fine degli Anni
Settanta, negli Stati Uniti, non fu più possibile scaricarlo nel sistema
fognario perché vennero approvate severe leggi che vietavano questa
pratica, in quanto il siero del latte è molto inquinante. Vietarono anche
di scaricarlo nei corsi d'acqua, per non privarli di ossigeno e quindi
provocare la morte della flora e della fauna. Allora le aziende casearie
si inventarono di "scaricarlo" negli alimenti industriali( minestre
liofilizzate, cacao, impasti per dolci, margarina, purea di patate, sughi,
condimenti, alimenti per l'infanzia, pane, ecc.) e da quel momento
iniziarono a vendere "cibi spazzatura" e continuano a farlo con grande
successo, grazie alla pubblicità martellante
Ci sembra poi, dal nostro ristretto punto di vista occidentale, che il
è stato solo all'inizio del Neolitico (circa 10.000 anni fa), con
l'avvento dell'agricoltura e dell'allevamento di mammiferi erbivori, che
venne introdotto nell'alimentazione umana (in quantità assolutamente non
paragonabili a quelle odierne) il latte dei mammiferi non umani ed i suoi
derivati. E infatti nei reperti paleoantropologici si riscontrano carie
solo a partire da questo periodo.
IL LATTE E I LATTICINI DI MUCCA
(da http://www.disinformazione.it/latte.htm)
Premessa
Con l'avvento dei mangimi artificiali, antibiotici ed altre sostanze il
latte attuale ha perso i valori nutritivi di un tempo, ed è diventato un
alimento non salutare, così pure dicesi dei formaggi fatti con latte di
mucca. Quelli prodotti con latte di capra sono decisamente migliori.
Il latte e i formaggi che troviamo in commercio non sono di certo prodotti
di alto valore nutritivo. Per mezzo della pastorizzazione il latte
cosiddetto fresco vale ben poco, e il latte sterilizzato di lunga
conservazione non ha nessun valore nutritivo. Quello omogeneizzato,
invece, è difficile da digerire perché l'omogenizzazione rallenta la
separazione dei grassi dal siero ed il latte non riesce a cagliare.
A questo si aggiunga che una buona parte dei veleni (diserbanti, ecc) che
si trovano nell'alimentazione delle mucche finisce nel latte.
Come assumere il calcio necessario?
Per garantirsi sull'apporto giornaliero del Calcio è sufficiente
utilizzare: cereali, frutta fresca, noci e semi crudi, frutta secca e
verdura. In caso di necessità si potrà usufruire del decotto di equiseto
fatto bollire lentamente almeno 12 minuti.
Il latte: alimento antico o recente?
Il latte animale è la sostanza di base da cui derivano tutti i latticini.
Non si sa con precisione da quanto tempo venga usato come cibo dagli
uomini, ma una cosa è abbastanza chiara: il latte di capra e di altri
animali fu usato da popoli nomadi molto tempo prima di quello delle mucche
domestiche.
Gli europei introdussero il latte di mucca negli Stati Uniti intorno al
1625; poco dopo fu formata la prima mandria degli Stati Uniti per la
produzione di latte. L'attrattiva che il latte esercitò fu forte,
soprattutto grazie alla strenue propaganda di un gruppo entusiasta di
uomini d'affari, che furono i fondatori di una delle più grosse e
influenti industrie alimentari degli Stati Uniti, ed al supporto che diede
loro il governo stesso nel promuovere il latte come un cibo importante per
l'alimentazione dell'uomo.
A partire dal 1830 la domanda costrinse i produttori a meccanizzare la
produzione, e a partire da allora praticamente tutto quello che poteva
essere fatto al latte fu fatto, irradiamento compreso. Con l'avvento della
pastorizzazione, dell'omogeneizzazione e dei mezzi di trasporto
refrigerati, la disponibilità di latte crebbe, e alla fine della Seconda
guerra mondiale il latte era diventato il simbolo del modo di mangiare ben
congegnato e dieteticamente superiore, tipico di quell'"american way of
life" (tipo di vita americana) che negli anni successivi andrà ad imporsi
in tutto il mondo.
Il latte, cibo definito "puro e perfetto" a causa del suo alto contenuto
di calcio, di proteine e di profitto, sta venendo rapidamente smascherato
come qualcosa che non è affatto perfetto come siamo stati indotti a
credere. Infatti molti nutrizionisti e molti degli stessi consumatori,
hanno iniziato a ricredersi circa la sua importanza e persino sulla sua
sicurezza come cibo da usarsi tutti i giorni.
Ma, purtroppo, l'uso eccessivo che si è fatto del latte e dei suoi
derivati ha già provocato l'indebolimento del sistema immunitario di molti
uomini, della loro costituzione fisica e del loro carattere, e ci vorrà
molto tempo per cancellare le cicatrici che questi alimenti hanno lasciato
su almeno tre generazioni.
Come sono allevate le mucche da latte?
Il Professor Michael Brawford, biochimico specialista in problemi
nutrizionali, autore del libro The Driving Force osserva che nel corso del
nostro secolo mentre l'uomo è riuscito a progredire tecnologicamente, è
anche tragicamente regredito nel campo ecologico. Nel corso di
cinquant'anni l'uomo si è trovato intorno un ambiente che ha subito
drastiche trasformazioni che hanno provocato, di conseguenza, traumi che
l'hanno messo in crisi.
L'incremento molto alto di grassi animali nell'alimentazione umana, che
negli Stati Uniti d'America ha provocato l'incremento dell'obesità del 30
per cento sulla popolazione, ha notevolmente penalizzato l'assunzione di
altre sostanze, come ad esempio i cereali, che fungono da antiossidante
che regola lo sviluppo del cervello. L'obesità e altre malattie legate ad
un'alimentazione tanto sbilanciata, sono fra le cause principali della
mortalità.
L'errore alimentare non solo mette a rischio la vitalità dell'uomo, ma
produce un decadimento mentale progressivo. Urge quindi al più presto
avviare serie campagne educative, ben più radicali e incisive di quelle
tutt'oggi esistenti.
Come vengono alimentate le mucche da latte?
La vita media all'aria aperta è di 20 anni, in allevamento (chiuse in
stalla) la vita media s'aggira intorno ai cinque o sei anni. Per produrre
a ritmi intensivi latte e vitelli, solo il 25% degli animali riesce a
raggiungere sette anni d'età.
La dieta naturale delle mucche è l'erba da pascolo, nell'allevamento
industriale si utilizzano: erbaggi, spazzatura, rifiuti non solidi
tritati, letame e feci animali, residui intestinali della macellazione di
altri animali. In sostanza si stravolge l'alimentazione di un animale
erbivoro, inserendo sostanze di origine carnea e organica che provocano
conseguenze terribili.
Oltre alle conseguenze comuni dell'allevamento in batteria, dovute alla
mancanza di movimento e di ruminare, alle mastiti mammellari che rendono
impossibile l'allattamento dei vitelli, s'arriva a provocare conseguenze
di estrema gravità, che sono state indicate sotto il termine di una forma
di pazzia. Il fenomeno della "mucca pazza" ne è una tristissima realtà.
Il latte e i formaggi non hanno alto valore nutritivo
Il latte e i formaggi che troviamo in commercio non sono di certo prodotti
di alto valore nutritivo. Per mezzo della pastorizzazione il latte
cosiddetto fresco vale ben poco, e il latte sterilizzato di lunga
conservazione non ha nessun valore nutritivo.
Per essere assimilato il latte deve prima cagliare e, se è stato
omogeneizzato (trattamento che viene fatto solo al latte destinato al
consumo diretto), non può cagliare. L'omogeneizzazione rallenta infatti la
separazione dei grassi dal siero, in pratica limita che si formi "il
fondo" dentro i contenitori. Va notato che l'omogeneizzazione è solo un
trattamento meccanico che non altera le qualità nutrizionali del latte, ma
lo rende non idoneo alla caseificazione.
Una buona parte dei veleni (diserbanti, ecc) che si trovano
nell'alimentazione delle mucche finisce nel latte, e quest'ultimo diventa
maggiormente tossico all'inizio della primavera e quando le mucche sono
malate (cosa assai frequente per gli animali che vivono quasi sempre
dentro le stalle).
Per legge della natura, il latte serve esclusivamente per nutrire i
piccoli della propria specie fino allo svezzamento. Così il latte di mucca
è un alimento completo, ma solo per il vitello fino allo svezzamento. La
specie umana dovrebbe prendere il latte solo dalla propria madre,
normalmente fino all'età di cinque anni circa.
Gli adulti che desiderano bere il latte dovrebbero andare a popparlo dal
seno della madre o dal seno di un'altra donna. Quanti adulti ci sono che
se la sentono di bere il latte in questo modo? Se gli uomini adulti non se
la sentono affatto di poppare il latte direttamente dal seno materno è
semplicemente perchè tutti gli animali adulti non devono più prendere il
latte, e ancora meno farne del formaggio.
Andando contro questa regola naturale non ci si guadagna niente in salute.
L'energia vitale del latte alla mungitura è di 6500 A° (Armostrong,
N.d.R.), dopo sei ore 6000 A°, dopo 48 ore dalla mungitura 2000 A°. I
formaggi fermentati non emettono quasi nessuna radiazione vitale, quelli
non fermentati hanno 7500 A° di radiazione, ma non essendo questi, cibi
naturali, si possono consumare solo raramente.
Trasmutazione del Calcio con cibi vegetali
Il nostro sangue deve contenere Sodio e Calcio in abbondanza perché,
secondo la mia esperienza un sangue sano contiene più Sodio e Calcio di
uno malato. Non ritengo giusto tuttavia raccomandare il latte per avere
più Calcio. Il Sodio e Calcio sono elementi provenienti soprattutto da
cibi animali, mentre Potassio e Magnesio sono elementi che derivano
principalmente dai cibi vegetali.
Secondo la teoria della trasmutazione di Kervran (?), questi quattro
elementi si possono trasmutare l'uno nell'altro. Il Calcio può essere
prodotto a partire dal Magnesio, presente nella clorofilla, per
combinazione con l'ossigeno. Perciò è possibile ottenere il Calcio a
sufficienza mangiando unicamente verdure: infatti le mucche e molti altri
mammiferi che mangiano solo erba hanno una struttura ossea molto
sviluppata.
Un vitellino appena nato pesa intorno ai cinquanta chili, mentre dopo un
mese ne peserà circa una novantina ed a questo punto sarà in grado di
andarsene in giro da solo. Questa rapida crescita richiede un rapido
sviluppo della struttura del corpo ed in particolare delle ossa, in base
alle richieste del peso e del movimento dell'animale. Questa è la ragione
per cui il latte della vacca contiene una così grande quantità di calcio
tre o quattro volte di più del latte umano.
Il latte materno contiene fosforo. Questo elemento è molto importante per
la crescita e lo sviluppo del cervello. Il piccolo dell'uomo sviluppa
dapprima il cervello, mentre l'animale sviluppa prima la sua struttura
ossea. Perciò è giusto che il latte destinato ad un piccolo essere umano
sia diverso da quello per un grande animale. Nutrire con latte vaccino un
neonato, senza prima riflettere sull'ordine naturale delle cose, è troppo
semplicistico.
La scienza presta attenzione alle calorie, alle vitamine, alle proteine,
agli zuccheri ecc., senza però conoscere esattamente in base a quale
meccanismo il latte di mucca crei le mucche e il latte umano faccia
diventare esseri umani i bambini. Quando la scienza raggiungerà una più
completa comprensione della differenza tra mucche ed esseri umani
sicuramente proclamerà che il latte di mucca non deve essere dato agli
uomini. Il latte vaccino è adatto ai vitelli.
IL CALCIO, UN PREZIOSO ELEMENTO
Il Calcio è necessario per la propagazione degli impulsi nervosi, la
salute delle ossa e denti e la regolazione del battito cardiaco.
Equilibra il sistema nervoso ed interviene nell'attività ritmica del
cuore. Evita: carie dentarie, crampi alle gambe, unghie fragili,
irritabilità e alcune forme di mal di testa. L'assimilazione di questo
prezioso elemento è controllato dalla ghiandole endocrine ed il corpo è
capace di ricavare tutto il Calcio che gli è necessario da una dieta sana
e naturale. Per garantirsi sull'apporto giornaliero del Calcio è perciò
sufficiente utilizzare: cereali, frutta fresca, noci e semi crudi, frutta
secca, germe di grano, avena, e verdure con foglie verdi. In caso di
necessità si potrà usufruire del decotto di equiseto fatto bollire
lentamente almeno 12 minuti. Attenzione: l'aceto, ed i sottaceti, sono
pericolosi nemici del calcio e vanno usati con molta cautela.
Alcune note di biochimica sul Calcio
Il Calcio è necessario per la propagazione degli impulsi nervosi, la
salute delle ossa e denti e la regolazione del battito cardiaco. In questi
ultimi anni, si è diffusa la credenza che sia necessario utilizzare latte
e formaggio per essere sicuri di averne sempre a disposizione. Questa è
un'idea piuttosto falsa come vedremo in questa breve trattato. Infatti, i
mammiferi, durante la loro infanzia, ricevono il calcio dal latte materno
e, una volta cresciuti, i carnivori lo ricevono dalle loro prede e gli
erbivori dal regno vegetale. Nessuno di loro lo prende dal latte!
Secondo la teoria della trasmutazione di Kervran, Sodio, Calcio, Potassio
e Magnesio si possono trasmutare l'uno nell'altro. In particolare la
trasmutazione del Silicio in Calcio è molto diffusa in natura anche nelle
piante.
Su queste basi, diventa comprensibile l'effetto remineralizzante e
ricalcificante osseo, di alimenti ricchi di Silicio come il miglio e il
frumento (65/68 per cento) e ricchi di Magnesio come il grano saraceno.
Non è un caso, infatti, che da sempre in medicina popolare si usi
l'equiseto (Equisetum arvensis detto anche Coda cavallina) sotto forma di
decotto, carbone vegetale o altre preparazioni come ricalcificante nelle
fratture ossee e cartilaginee, nell'osteoporosi, per le unghie soggette a
facili fratture, nelle carie, ecc.
Nella formazione di Calcio, il Magnesio non è certo meno importante del
Potassio e del Silicio. È questa trasmutazione (Magnesio + Ossigeno =
Calcio) che ci spiega ad esempio il meccanismo di formazione della corazza
di aragoste e granchi e della costituzione del corallo.
La mania di usare molti latticini, per non restare senza calcio, non è
pertanto fondata su verità. Diremo anzi che è pericolosa, visto che
recenti ricerche hanno dimostrato come l'osteoporosi ed il cancro al seno
siano più diffuse nei paesi dove vi è un maggior consumo di latte e
formaggio. Pertanto è preferibile ottenere il Calcio necessario mangiando
cibi che provengono dal regno vegetale; che ne danno conferma le mucche e
molti altri mammiferi che mangiano solo erba ed hanno una struttura ossea
molto sviluppata. In questi ultimi anni, si è diffusa la credenza che sia
necessario utilizzare latte e formaggio per essere sicuri di averne sempre
a disposizione. Questa è un'idea piuttosto falsa come vedremo in questa
breve trattato, infatti, durante l'infanzia i mammiferi ricevono il calcio
dal latte materno e, una volta cresciuti, i carnivori lo ricevono dalle
loro prede e gli erbivori dal regno vegetale se erbivori. Nessuno di loro
lo prende dal latte!
Il calcio del latte è dannoso!
Il calcio è una pericolosa mania che è nata tra i medici e tra la gente.
Questa mania è cresciuta a tal punto che le industrie latteo?casearie
stanno prosperando. Osserviamo in che modo siamo presi in giro.
Nessuna specie al mondo si è mai preoccupata del calcio né della mancanza
di calcio. Durante l'infanzia, il calcio viene fornito dal latte materno;
dopo lo svezzamento i carnivori ricavano calcio dagli animali predati e
gli erbivori dal regno vegetale. Ma nessun animale lo riceve dai derivati
del latte.
L'assimilazione di calcio nel corpo umano avviene solo quando è in
rapporto 2:1 con il fosforo. Nessun latte animale ha questo rapporto,
perciò nell'uomo non avviene nessuna assimilazione di calcio (Dr. Frank
Oski, pediatra, New York).
Da dove prende il calcio il vitello, i cui bisogni di tale minerale sono
molto più alti di quello dell'uomo?
Come può essere adatto all'uomo il calcio del latte di mucca che è stato
creato per il vitello? Vuol dire che qualsiasi cosa contenga calcio può
essere consumata dall'uomo anche se è una pianta velenosa, carne o latte?
Se il calcio serve allo sviluppo delle ossa e alla crescita fisica, perché
abbiamo bisogno di calcio anche quando la crescita è completa? Il bisogno
di calcio non si riduce dopo la maturità? Dove andrà questo eccesso di
calcio? Nessun dubbio, sarà depositato nei vari organi, arterie,
articolazioni o espulso, sovraccaricando così gli organi escretori in modo
da esaurirli o squilibrarli.
Il calcio è necessario per la propagazione degli impulsi nervosi,
costituisce un elemento necessario per tenere insieme le cellule nei
tessuti del corpo; contribuisce a mantenere regolare il battito cardiaco;
è fondamentale per la salute di ossa e denti. È naturale chiedersi come si
fa ad avere calcio a sufficienza se non si beve latte e non si mangiano
latticini.
Come avere calcio senza latticini
Prima di tutto, serve solo una piccola quantità di calcio per far fronte a
tutte queste funzioni vitali. L'assimilazione del calcio nel corpo è
controllata dalle ghiandole endocrine e il corpo può ricavare tutto il
calcio di cui ha bisogno da una dieta sana e naturale.
La questione, in definitiva, non è su qual è il modo di aumentare la
quantità di calcio assunta, ma piuttosto cosa è che trattiene o porta via
il calcio. Il calcio si trova in tutti i cibi che crescono sulla terra.
Essi forniscono facilmente sufficienti quantità di calcio per far fronte
alle richieste sia dei bambini in fase di crescita che degli adulti. Le
piante assorbono il calcio dal terreno incorporano nella loro struttura.
Gli animali mangiano piante e assorbono il calcio. così che la mucca si
procura calcio.
È stato stabilito chiaramente che i vegetali a foglia verde sono una fonte
primaria di calcio utilizzabile nella nutrizione umana. In aggiunta, hanno
calcio a sufficienza tutte le noci e i semi crudi, i cereali e la frutta
fresca, la frutta secca e le verdure. Affermazioni del tipo "non possiamo
soddisfare il nostro bisogno di calcio con una dieta senza latticini" sono
palesi bugie, false, inqualificabili e menzogne estremiste. Ricorda che
alcuni ricercatori hanno dimostrato che la deficienza calcio non è
presente tra persone che adottano una dieta naturale.
Allergie alimentari
Le allergie alimentari sono causate principalmente da un ristagno nella
funzione intestinale, causato soprattutto dal consumo prolungato di
latticini. Altri cibi che contribuiscono a tale ristagno dell'intestino
sono i farinacei, in particolar modo quelli lievitati e cotti al forno, lo
zucchero e i dolci, i cibi grassi e oleosi, la frutta tropicale e i succhi
da questa ricavati, gli additivi chimici o le medicine, e il consumo
abituale di insalate e altri cibi crudi.
Allergie cutanee
In genere, le allergie cutanee sono causate dall'aver consumato per lungo
tempo quantità eccessive di latticini, di cibi grassi e oleosi, di
zucchero, di dolci, di farina e altri derivati dei cereali raffinati, di
spezie, di medicine e di additivi chimici: inoltre svolgono un importante
ruolo anche cibi di origine animale, come uova, pollame, pesce azzurro o a
carni rosse.
Asma
Spesso l'asma può essere ricondotta ad un consumo eccessivo di latticini,
di cibi contenenti grassi e olio, zucchero, dolci e frutta tropicale. Il
consumo eccessivo di liquidi e bibite analcoliche, bevande fredde, latte e
bevande a base di latte e succhi di frutta sono spesso una causa
determinante dell'asma.
Autoimmunità
In parole povere, l'autoimmunità è la capacità del corpo di distinguere
ciò che è suo da ciò che non lo è. Quando il sistema immunitario si
sbaglia nel fare tale distinzione, reagisce contro una serie di
costituenti del corpo, e tutte le funzioni immunitarie sono compromesse.
La malattia autoimmune (tra cui sclerosi multipla, epatite, artrite
reumatoide, vari disturbi renali, ecc.) sta diventando sempre più
frequente nei paesi ricchi. Ma se questa malattia non viene compresa nelle
sue cause, continuerà a diffondersi e a interessare la vita di milioni di
persone.
L'artrite, per esempio, nella quale è a volte coinvolta una reazione
autoimmunitaria, è assai spesso causata da cibi come frutta, succhi di
frutta (soprattutto di origine tropicale o semitropicale), spezie,
eccitanti ed erbe e bevande aromatiche, bibite analcoliche, zucchero,
cioccolato, aceto pomodori, melanzane e altre verdure di origine
tropicale.
Altre forme di artrite sono dovute al consumo di cibi con carne, pollame,
uova, formaggi stagionati e altri cibi animali, e da grandi quantità di
sale e altri minerali. In entrambe le forme citate vi è il consumo
eccessivo e prolungato nel tempo latticini e zucchero raffinato. Il gelato
e altri latticini trattati dall'industria alimentare sono un'altra causa
fondamentale di tutte le forme di malattia autoimmune.
Raffreddore da fieno
Il raffreddore da fieno è il risultato di un consumo prolungato di
latticini, di cibi contenenti grassi e olio, di farinacei e di cereali
raffinati insieme a frutta e succhi di frutta, zucchero, dolci e frutta
tropicale.
Latticini, cibo animale ed estetica
Seguono gli effetti di un'alimentazione a base di carne in genere (pesce,
- Capelli chiari, dritti e sottili.
- Peli più diffusi e spessi sul corpo e sul viso, anche nelle donne.
- Odore del corpo sgradevole.
- Capelli con doppie punte.
- Calvizie al centro della testa.
- Alopecia (diradamento generale dei capelli).
- Pelle secca e squamosa; unghie più dure e spesse.
- Colorito estremamente pallido; chiazze bianche sulla pelle (anche
vitiligine).
- Rughe sul viso, soprattutto sulla fronte e fra le sopracciglia; "borse"
scure o violacee sotto gli occhi.
- Acne e foruncoli in genere.
- Cellulite (se localizzata nella parte alta del corpo, con un seno molto
grande, si consumano più latticini freschi, molli e zuccherati; se la
cellulite riguarda maggiormente la parte bassa del corpo, si fa più uso di
formaggi salati e stagionati); grasso superfluo.
Conclusione
Non vorremmo che queste informazioni spaventassero, vanno comunque tenute
presenti quando si considera la salute come una cosa preziosa. Noi
suggeriamo di non utilizzare il latte di nessun tipo e, qualora piacciano
i formaggi, tener presente che quelli di capra sono molto migliori.
Per garantirsi sull'apporto giornaliero del Calcio è sufficiente
utilizzare: frutta fresca, noci e semi crudi, frutta secca e verdura. In
caso di necessità si potrà usufruire del decotto di equiseto fatto bollire
lentamente almeno 12 minuti.
Riferimenti bibliografici
1. Da: S. Gagné, Energelics of food, Spiral sciences.
Citato in Latte e formaggio, rischi e alternative, p. 15.
2. La voce dei senza voce, primavera 1996, p. 33.
3. Come alimentarsi per acquistare salute,
Edizioni Miche Manca, via Pinetti, 91/4 - 16144 Genova.
4.. Antognetti, Latte e formaggio, rischi e allergie per adulti e bambini.
Macro/Edizioni, Cesena (FO).
5. Ibid.
6. Michio Kushi, Allergies, Japan publications.
Citato in Latte e formaggio, rischi e alternative, p. 21.
7. Latte e formaggio, rischi e alternative, p. 25,
Associazione per la protezione della salute, via Isei, 29/31, 47023 Cesena
(FO).
8. Ibid., pp. 2-3.
Bibliografia.
- Comunicato Andromeda n. 4/1991,
Andromeda, via S. Allende 1, 40139 Bologna.
- P. Antognetti, Latte e formaggio, rischi e allergie per aduli e bambini.
Macro/Edizioni, Cesena (FO).
- A. Kushi, Dieta salute e bellezza.
Edizioni Mediterranee, Roma.