No...non l'avevo letto. E cosa mi stavo perdendo: MARA che ribatte con uno
studio. Era l'ora! [:-)]
Quando leggevo le news con Deja non mi perdevo un post. Con
libero devo ricordarmi i Thread ai quali ho mandato dei messaggi, con il
risultato di
perdermi qualche discussione. Specie se il thread si è spostato in seconda
pagina. Non posso usare un newsreader perchè in ufficio la porta delle news
è bloccata.
Ma veniamo al riferimento che hai postato (mettiti comoda, supera
l'avversione per i post lunghi e leggi fino in fondo):
Lancet. 2003 Jul 19;362(9379):212-4.
Are imprecise methods obscuring a relation between fat and reast cancer?
Bingham SA, Luben R, Welch A, Wareham N, Khaw KT, Day N.
MRC Dunn Human Nutrition Unit, Welcome Trust/MRC Building, Hills Road, CB2
2XY, Cambridge, UK. ***@mrc-dunn.cam.ac.uk <***@mrc-dunn.cam.ac.uk>
"Dietary measurement error might explain the absence of a significant
association between dietary fat and breast-cancer risk in cohort studies."
Uno studio della serie: "tentiamo di screditare gli studi che non arrivano
alle conclusioni che vogliamo noi insinuando il dubbio che possano essere
sbagliati".
Partiamo da fatto che è opinabile l'idea che il diario alimentare possa
essere più affidabile del questionario. Il campione era di 13070 donne
seguite dallo studio tra il 1993 ed il 1997. Queste dovevano tenere, per
tutti i cinque anni un dettagliato diario alimentare sette giorni su sette.
Qualunque dietologo, o chiunque abbia provato il sistema del diario
alimentare, sa quanto sia difficile mantenerlo aggiornato. Specialmente se
non si effettuano a casa tutti i pasti, come avviene per la maggior parte
delle persone, e specialmente se non si è spronati a farlo come quando si è
coinvolti in una dieta per la diminuzione del grasso corporeo o l'aumento
della massa muscolare. E stiamo parlando di un periodo limitato nel tempo a
qualche mese, al massimo. Farlo per cinque anni, ogni giorno, diventa per
chiunque unimpresa che dirsi ardua è il minimo. Certo che se sei pagato per
far parte del gruppo di studio lo puoi anche fare. Magari banfando un po,
non riportando tutto o scrivendo il giorno che si ha tempo anche per il
giorno che tempo non lo si ha avuto!
Comunque, di quelle 13070 donne ne sono state considerate 2000 che hanno
avuto problemi di tumore mammario, e di queste 2000, è stato prelevato un
campione di 168 i cui diari alimentari indicavano la tendenza all'assunzione
alimentare di una maggiore quantità, in percentuale, di grassi saturi.
Chiaramente lo scopo dello studio è dimostrare lequazione grassi animali =
cancro al seno, quindi si limita a trarre questa conclusione senza andare
oltre. Curioso il fatto che disponendo di diari alimentari a dir loro
altamente affidabili si sarebbe potuto fare ben di più. Ma il rischio era
distrarre lattenzione dallequazione sopra citata. Sarebbe interessante,
per esempio, sapere qualcosa di più sulle abitudini alimentari di queste
donne: la percentuale ed il tipo di carboidrati introdotti, il rapporto tra
grassi saturi e insaturi, il consumo più o meno regolare di frutta e
verdura, le fonti proteiche. Lintroito energetico globale, inoltre è stato
considerato unicamente per laggiustamento del ratio di assunzione dei
grassi saturi, ma non è stato tenuto in considerazione per altre più
approfondite considerazioni.
Se guardi bene gli studi "made in Italy" che ho riportato non vengono
scaricati di responsabilità i grassi saturi. Viene anzi ravvisata
un'associazione di tipo POSITIVO. Ma il grosso passo avanti di quegli studi,
e di altri dello stesso genere, è che viene formulata una teoria d'insieme
non limitando l'osservazione ad una sola categoria di alimenti. Lipotesi da
essi formulata, che è anche lipotesi più accreditata al momento riguardo a
questo tipo di tumore e riguardo anche quello al colon-retto, è che essi
dipendano in gran parte da quella condizione metabolica chiamata
iperinsulinemia.
Se guardiamo i risultati di degli studi alla luce di questa nuova ipotesi,
spariscono come per magia tutte le contraddizioni, come del resto accade
quando si smette di considerare il colesterolo come un mero prodotto del
colesterolo alimentare e della quantità di grassi introdotta.
I grassi saturi se assunti in maniera squilibrata rispetto a quelli insaturi
possono aumentare la resistenza allinsulina, quindi aumentare il rischio di
sviluppare iperinsulinemia e quindi questi tipi tumori. Un migliore
bilanciamento tra le varie fonti alimentari di grassi può spiegare benissimo
lassenza di correlazione in alcuni studi e la sua presenza in altri.
Importante inoltre in questo ambito il tipo e la quantità di carboidrati
assunti. Carboidrati ad alto IG aumentano di molto il rischio, mentre
carboidrati a basso IG lo riducono. Questo proprio grazie alleffetto di
maggiore o minore increzione insulinica.
E inoltre importante la quantità totale di carbo assunti. In un recente
studio che si prefigge di arrivare ad una conclusione dello stesso tipo di
quella riportata nello studio da te postato, per esempio, i dati mostrano
come laumento di grassi saturi sia positivamente associato al rischio di
tumore al seno fino ad una certa percentuale, dopodichè sembrerebbe che ai
più alti livelli di assunzione il rischio decada incredibilmente fino al
livello delle assunzioni più basse.
J Natl Cancer Inst. 2003 Jul 16;95(14):1079-85.
Premenopausal fat intake and risk of breast cancer.
Cho E, Spiegelman D, Hunter DJ, Chen WY, Stampfer MJ, Colditz GA, Willett
WC.
Channing Laboratory, Department of Medicine, Harvard Medical School and
Brigham and Women's Hospital, Boston, MA 02115, USA.
***@channing.harvard.edu
CONCLUSIONS: Intake of animal fat, mainly from red meat and high-fat dairy
foods, during premenopausal years is associated with an increased risk of
breast cancer.
Animal fat intake
quintile____________1____________2____________3_____________4_____________5
No. Of
women____________________17994________18150________18188_________18216_________18106
Range of animal fat intake, %
energy__<14%_________14-16________16-18_________18-21_________21-46
No. Of cases of
cancer______________123___________145__________151__________161___________134
Median intake animal fat, %
energy____12____________15___________17___________20____________23
(spero la tabella si riesca a leggere)
Questo che sembrerebbe un paradosso non lo è più se si considera che
unassunzione percentuale piuttosto elevata di grassi saturi (21%-46%)
diventa ancora più elevata quando si considerano anche le fonti di grassi
insaturi. A questo punto se abbiamo unalta percentuale di calorie derivate
dai grassi, considerando che le fonti di grassi sono anche fonti proteiche
ci troviamo di fronte ad unalimentazione sicuramente low-carb. Il paradosso
non è quindi più un paradosso quando consideriamo che una dieta low-carb è
una dieta che mantiene bassi i livelli di insulina. Se linsulina viene
mantenuta a bada, e se non si crea la condizione di iperinsulinemia, il
rischio per questi tumori si abbassa considerevolmente.
Stesso discorso per quanto riguarda le diete chetogeniche ed il cancro. Se i
grassi promuovono i tumori per se stessi, perchè diete basate sui grassi al
70% sembrano aiutarne la regressione? Semplicemente perché diete di questo
tipo deprimono lormone anabolico per eccellenza delle cellule cancerose
(ghiotte di glucosio), linsulina.
Unaltro importante fattore di rischio è determinato dallintroito
energetico. E chiaro landamento positivo dello sviluppo di tumori al seno
e al colon/retto con laumento dellintroduzione eccessiva di energia sotto
forma di alimenti, e la sovralimentazione è un'altra causa che provoca
eccessive increzioni di insulina. Tutto torna, non trovi?
Naturalmente ci sono altre influenze che ben risaltano dagli studi che avevo
postato, come ad esempio linfluenza positiva dellutilizzo di frutta e
verdura, ricchi di vitamine ed antiossidanti. Altra cosa che non tenendo in
considerazione si commette un errore madornale, specie considerando che se
si mangia abbastanza frutta difficilmente si faranno spuntini a base di
fonti sporche di carbo concentrati raffinati e grassi di pessima qualità
(merendine e& c.), e che la verdura, ricca di fibre, rallenta lo svuotamento
gastrico influendo così anche sulla velocità di assorbimento e quindi,
ancora, sulla quantità di insulina prodotta.
Adesso veniamo al punto di come mantenere a bada linsulina. Cè chi lo fa
seguendo costantemente una dieta poco calorica, chi utilizza prevalentemente
(o solo) fonti di carbo ricchi di fibre e a basso IG, chi ogni pasto lo basa
su buone quantità di verdure e ortaggi, chi evita come la peste pane, pasta,
riso non integrali, chi suddivide lintroito giornaliero in più pasti, chi
segue un regime low-carb, chi fa attività fisica di un certo impegno su base
regolare, chi invece utilizza uno o più di questi sistemi insieme (o magari
ne utilizza altri).
Per cui, tornando al nocciolo della questione, se io scrivo che la pasta
costituita da sola farina di semola RAFFINATA è una fonte eccessivamente
densa di zuccheri, che in una persona sedentaria si tradurranno
inevitabilmente in una eccessiva increzione insulinica (a riposo il
fabbisogni di glucosio è 5 gr lora ed in un etto di pasta ve ne sono 75 che
nel giro di due ore saranno nel circolo sanguigno), e che quindi è un ottimo
anabolizzante per le cellule cancerose, oltre che per quelle adipose, non mi
sembra di fare dellinutile allarmismo. La differenza nellaffermare che i
grassi in eccesso sono un ottimo anabolizzante per il cancro al seno (come
hai scritto tu e come afformano molti medici) sta nel fatto che mentre nel
primo caso si addossa la colpa al vero responsabile della proliferazione di
quei tumori (insulina), nel secondo caso si fa passare laffermazione come
se i colpevoli fossero i grassi in se. Cosa che per il ruolo protettivo che
dimostrano avere alcuni di loro verso gli stessi tumori (insaturi omega-3),
ed anche per tutto quello che ho scritto finora è fondamentalmente errato.
Ciao!!!
Massimo
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